Si è tenuto un importante convegno organizzato in collaborazione con la Polizia Postale dal titolo Affettività – Sessualità – Internet che si terrà mercoledì 18 aprile alle ore 21 presso l’Hotel Savoia Regency (via del Pilastro, 2 – Bologna).
Nel corso della serata, la Polizia Postale ha effettuato una dimostrazione pratica, attraverso la navigazione su internet, di come possono avvenire gli adescamenti in rete; inoltre l?intervento di Federico Bianchi, psicoterapeuta, ci aiuterà a comprendere meglio i comportamenti dei nostri ragazzi.
Silvia Noè capogruppo UDC del Consiglio Regionale dell’Emilai Romagna ha voluto fortemente questo momento di approfondimento perché è convinta che possa rappresentare una valida occasione per genitori, insegnanti e quanti sono impegnati quotidianamente nell?educazione degli adolescenti.
Convegno “Sessualità, Affettività, Internet”
Aumentare la consapevolezza dei genitori sui potenziali pericoli di internet e dare loro i giusti consigli su come rapportarsi a questo rischio sono gli obiettivi del convegno “Sessualità, Affettività, Internet”, organizzato dalla consigliera regionale Silvia Noè in collaborazione con la Polizia postale dell?Emilia Romagna, in programma mercoledì 18 aprile alle ore 21 presso l’Hotel Savoia Regency (via del Pilastro, 2 – Bologna).
Gli adolescenti passano molte ore sul web, e spesso i genitori considerano il computer un comodo e innocuo strumento che trattiene a casa i propri figli, senza realizzare, invece, che ciò può rappresentare un’insidiosa finestra sul mondo, dove l?identità degli interlocutori può essere uno, nessuno, centomila.
Una rete, inoltre, in cui i ragazzi scoprono in modo improprio una sessualità sempre più sganciata dall’affettività.
Per queste ragioni si è voluta creare un?occasione di approfondimento che consenta di conoscere e affrontare in modo adeguato l?evoluzione di un mondo virtuale in cui l?esibizionismo e il voyeurismo dei nostri tempi hanno spinto a trasferire la propria immagine su un palco web.
E questo sarà possibile grazie al prezioso contributo di due autorevoli esperti come Geo Ceccaroli, dirigente regionale della Polizia Postale, che navigando davanti ai genitori mostrerà in diretta i rischi di adescamento, e Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta, che consiglierà ai genitori come rapportarsi ai figli per un uso appropriato della rete.
“Che cosa rispondere ai Responsabili delle Istituzioni, agli Organizzatori, agli eccellenti Relatori e alle inquietudini di Genitori, Insegnanti, e operatori?”
In occasione del Convegno organizzato dalla Regione Emilia-Romagna sul tema della : “SESSUALITA’ , VIOLENZA , INTERNET” , tenutosi in data 18 aprile u. s.. e trasmesso anche dai nostri Tg regionali, lo psicoterapeuta di Roma, prof. Bianchi, ha parlato esattamente, con riferimento alle tecniche e alle strategie più opportune per affrontare i problemi più ricorrenti dell’età preadolescenziale e adolescenziale, di quanto ritrovi, in forma anche più organicamente e approfonditamente rappresentata, in tutta la vasta attività condotta dal 2008 ad oggi da tutta l’équipe di AS.SO.GRAF. e da me personalmente.
Egli ha parlato di prevenzione primaria, ma questa non va attuata, come è stato, ed è tutt’ora sul nostro territorio regionale, con gli strumenti propri della prevenzione secondaria , di recupero delle situazioni problematiche che utilizzano tecniche di intervento sul “disagio” conclamato, già diagnosticato.
Non si possono fare “interventi” di “cura” da parte di specialisti, siano essi psicologi, psichiatri e simili, per perseguire la “prevenzione” in quanto la contraddizione in questo modo è evidente già nei termini. La prevenzione primaria ha bisogno di strumenti e di tecniche idonee a fare screening ,non a fare cura. La cura, laddove necessaria, deve essere attuata a seguito dell’attività di screening e modulata secondo gli ambiti medico-scientifici-disciplinari più propri rispetto alle diverse competenze professionali.
Purtroppo la differenza fra i risultati raggiunti in altri ambiti territoriali , come per esempio nel caso di Roma e Torino, che la consigliera regionale del gruppo UDC Noè citava è data da un’apertura verso orizzonti muldimensionali , pluridisciplinari che prevedono attività realizzate da équipes con competenze plurispecialistiche mediante cui affrontare la multicomplessità dell’universo dell’infanzia e delladolescenza, senza relegare alle tuttologiche prestazioni dell’ambito disciplinare della psicologia e delle scienze affini che mostrano tutta la loro validità nell’ambito della prevenzione secondaria e del recupero, ma che non hanno ed è bene non abbiano le chiavi per procedere in settori ,quali quello della prevenzione primaria che richiedono strumenti e tecniche utili a far emergere la varietà di condizioni e situazioni di partenza che possono essere ma non necessariamente di eventuale debolezza o anche di disturbo colte, con gli strumenti adeguati , nella loro gradualità.
Questo è importante per non ospedalizzare o psicologizzare, anche indebitamente, situazioni che possono essere afforntate proprio nell’ottica del solo rafforzamento delle attitudini e delle potenzialità presenti già nel soggetto, e indirizzate correttamente verso una maturazione anche dell’affettività, così da non venir poi identificata dai minori nell'”amicizia sessuale”, maturazione che conduce all’autoconsapevolezza di sè e dell’altro e all’autonomia, in grado di fronteggiare e resistere anche agli attacchi e ai pericoli non solo della “rete”, ma anche della quotidianità in tutti gli aspetti di problematicità e comunque di complessità di cui purtroppo è intrisa.
Bisogna partire dalla “Formazione” dei soggetti in età evolutiva e di questo ha parlato il Prof. Bianchi con il quale condivido gli aspetti di rafforzamento, ascolto e informazione, e di contenimento, tutti elementi presenti nella proposta progettuale da noi presentata e dettagliatamente descritta nel modello applicativo, già attuato e in riproposizione, come di seguito riportato, anche per il prossimo anno scolastico. E questo, nonostante la mancanza di sovvenzioni di enti pubblici e privati , il cui patrimonio viene spesso polverizzato nelle più inutili sponsorizzazioni. Se le rappresentanze istituzionali offrissero meno diffidenza e più compartecipazione attiva, senza delegare ad altri le iniziative positive che hanno dimostrato e dimostrano tutta la loro efficacia nei fatti, oltre che nelle teorie, anche se questo è sempre più facile, probabilmente non occorerebbe andare a cercare lontano quanto si ha sovente a portata di mano.
Gli “sportelli” è bene aprirli per un monitoraggio delle situazioni di partenza nei luoghi deputati all’educazione e alla formazione che sono patrimonio, oltre tutto, contestualmente degli educandi e degli educatori (Genitori e Insegnanti), prima che aprirli nei luoghi di cura (ospedali, centri sociali e di recupero) dove purtroppo già ne esistono per interventi appunto di recupero.
E così facendo forse si potrebbe in futuro aprirne qualcuno in meno per la “cura” e qualcuno in più per la “prevenzione, per l’attività sportiva o ludico-ricreativa”.
Peccato che per ora, escluso le iniziative portate avanti con grande impegno e grande fatica, nonostante la dimostrata e ridimostrata efficacia e validità dei metodi proposti, si sia perduta l’occasione di comprendere, come anche tanti illustri teorici appunto solo teorici affermano, che: i Giovani sono il nostro bene comune e che al loro ben-essere e bene-stare dovremmo tendere con un impegno che travalichi anche i vissuti particolari positivi o negativi di ognuno di noi adulti.
Mara Massai